Cosa sono i trattamenti galvanici? A cosa servono?
La doverosa premessa da fare è che la tecnologia galvanica esiste e viene applicata da ormai più di un secolo. Si tratta sostanzialmente di una serie di operazioni condotte con soluzioni acquose a temperatura ambiente o di poco superiore, che contengono sali di metalli, basi, acidi e additivi specifici e che vengono effettuate in vasche allineate in sequenza.
In termini più specifici e moderni, i trattamenti galvanici sono deposizioni elettrochimiche di uno strato sottile di un metallo o di una lega in modo tale che le proprietà di superficie del supporto vengano modificate, tanto dal punto di vista tecnico che estetico. Attraverso i trattamenti galvanici, è possibile migliorare determinate caratteristiche del manufatto, quali la resistenza alla corrosione oppure le sue proprietà elettriche, meccaniche e ottiche.
L’utilità dei trattamenti galvanici è immediatamente comprensibili se si considera che qualunque metallo, nel corso del tempo, incorre in un deterioramento provocato da diversi fattori, quali l’usura o l’azione degli agenti atmosferici. Le superfici vengono in questo modo ossidate e i pezzi che le compongono danneggiati, tanto a livello estetico quanto in termini funzionali. I trattamenti galvanici, quindi, hanno la funzione di rinnovare sia l’estetica che la funzionalità di questi componenti, di fatto aumentandone la durata nel tempo e migliorandone la performance.
In definitiva, possiamo quindi definire i trattamenti galvanici come procedimenti estetici e protettivi destinati ai metalli.
In generale, le fasi di lavorazione dei trattamenti galvanici sono articolate in tre stadi principali, che comprendono la preparazione delle superfici da trattare, la deposizione del rivestimento metallico e il trattamento di finitura conclusivo.
Nell’ambito della preparazione delle superfici destinate ai trattamenti galvanici si effettua innanzitutto una sgrassatura chimica ed elettrolitica, al fine di rimuovere oli e grassi dai pezzi in lavorazione. Di norma, questo procedimento può essere attuato tramite una semplice immersione oppure attraverso la cosiddetta “sgrassatura elettrolitica”, nella quale i pezzi da trattare sono collegati come catodi e o anodi, dando vita dunque a una sgrassatura catodica o anodica.
Sui pezzi viene poi effettuato il decapaggio, che serve per eliminare ossido /ossidazioni, calamina e ruggine.
Successivamente alla preparazione delle superfici, avviene la deposizione del rivestimento metallico, che consiste sostanzialmente nell’applicazione di una pellicola metallica (che potrà essere di zinco, stagno , rame, eccetera) sui pezzi da rivestire. Tale deposito avviene mediante il passaggio di corrente elettrica continua attraverso una soluzione acquosa contenente ioni del metallo di rivestimento. Quest’ultimo, per effetto elettrochimico, assurge allo stato di “ossidazione zero” depositandosi, allo stato metallico, sul pezzo sottoposto al trattamento.
La fase di finitura della zincatura consiste in un passaggio di passivazione per dare più resistenza alla corrosione del pezzo trattato. Questo tipo di operazione finale si può suddividere in varie tipologie, dalla passivazione decorativa, alla passivazione tecnica ad alta resistenza .
Per eventuali richieste tecniche di resistenze specifiche si effettua un ulteriore passaggio in un top coot.
Questo tipo di lavorazioni vengono fatte seguendo normative internazionali.
Al termine dei trattamenti galvanici, i pezzi vengono essiccati rapidamente così da evitare la formazione di chiazze di umidità. Questo processo può avvenire in appositi forni ad aria calda.
Una volta trattati e asciugati, i pezzi metallici sottoposti a trattamento galvanico risultano completamente rinnovati tanto nell’estetica quanto nella funzionalità.